lunedì 8 ottobre 2007

chi ci capisce è bravo


ieri ero al salone della montagna, a torino.
tutto bello, ero con una collega che della vita non ha capito un granchè e ha solo trovato il treno giusto nel momento giusto.
se devo dire, sono convinto che il 90% sia fortuna. nella vita, intendo.
Credo che se fortuna sia essere senza un marito o una moglie e senza qualche marmocchio che sporca i muri di casa, sono contento di essere così come sono.
non tutto è per tutti.
magari a qualcuno la solitudine piace molto, o l'egoismo è troppo sviluppato per condividere la propria vita con altri.
o magari non lo so, e trovare la persona giusta è veramente un compito arduo.
io sono fortunato, allora...
ma appartengo lo stesso al 10% di qualcosa?
non so.
le persone sole diventano cattive e quindi ancora più sole.

3 commenti:

Unknown ha detto...

E' proprio così...la vita è in buona percentuale questione di fortuna...
Ma visto che la fortuna e la sfortuna viaggia sempre a braccetto, l'importante è accorgersi più spesso della fortuna che della sua triste compagna...peccato che troppo spesso sia più facile scavalcare la fortuna: i sintomi della sfiga sono sempre così eclatanti....^_^

radici ha detto...

Un tale un giorno non è sceso dal treno, è il treno che l'ha preso. La vita scorre con ritmi che spesso non possiamo gestire, dobbiamo accettarli e basta. A noi è data la scelta di guidare quel treno, ma quando questo accumula ritardo per guasti meccanici, allora occorre assumersi delle responsabilità che molti non possono comprendere perchè in casi eclatanti queste portano ad uscire dai binari e seguire strade parallele per strade sconnesse, diverse da quelle che avremmo programmato. Non fare l'errore di giudicare senza avere i mezzi per farlo. Potreste essere in due a correre su strade parallele per strade che conducono a mete non prefissate...

Wildfish ha detto...

nella vita si può essere attivi e passivi, pure.
se il treno mi salta addosso, posso almeno provare a schivarmi.
la vita che non riesci a gestire è la stessa che non riesci pienamente a vivere? perchè allora diventa una scusa o un alibi per tutto il resto.
il giudicare è un atto innato e impossibile da evitare: da come sentiamo con tutti i sensi le persone che ci interfacciamo con loro.
quante sono le strade e tra di esse quelle parallele? e tutto il resto? caro radici, è la concretezza a volte, quella che manca...